Campagna AIB 2021
“Il trend è positivo ed frutto anche di una maggiore educazione e senso di responsabilità da parte della stessa cittadinanza”. È il commento di Sara Mugnai, responsabile del servizio antincendio e protezione civile dell’Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana. Da qualche giorno, infatti, è terminato il periodo ad alto rischio incendi, che vede il Servizio Regionale AIB, i vigili del fuoco, i carabinieri forestali, i volontari di protezione civile impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi. Quello presente in Valtiberina è da anni considerato come un modello per l’intera Regione Toscana. “A livello numerico – sottolinea la dottoressa Mugnai – abbiamo effettuato 6 interventi nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 30 agosto: uno a Pieve Santo Stefano, due nel territorio di Anghiari e uno a Caprese Michelangelo poi siamo stati chiamati dal centro operativo provinciale a supporto nel rogo dell’Alpe di Poti e lungo la E45 al confine tra Sansepolcro e l’Umbria”. E poi continua. “Il servizio è stato svolto attraverso la vedetta in località Spicchi, l’unica utilizzata in questa stagione, mentre per il resto abbiamo effettuato il controllo del territorio attraverso il servizio di pattugliamento coinvolgendo, a turno, tutte le squadre; abbiamo messo in campo dieci operai forestali suddivisi in squadre”. Ma la responsabile dell’ente comprensoriale entra ancora più nello specifico. “Si è trattato sempre di incendi di piccola entità, di facile risoluzione e che hanno coinvolto piccole estensioni senza la necessità di coinvolgere i mezzi aerei della Regione Toscana – dice la dottoressa Mugnai – diciamo che in Valtiberina siamo messi bene in questo momento e il miglioramento della situazione è dovuto anche ad una maggiore educazione da parte della popolazione. Questo lo dimostrano anche le sanzioni elevate: non ci sono state da parte del personale dell’Unione dei Comuni della Valtiberina, appena due dai Carabinieri Forestali dall’inizio del divieto ad oggi: uno a Sansepolcro e l’altra a Badia Tedalda”. Pattugliamento del territorio, quindi, come deterrente ai comportamenti errati: è stato effettuato tutti i giorni, nel periodo di massima allerta, dalle 12 alle 20 (nei weekend un’ora in più) oltre ad una serie di operai sempre reperibili sulle segnalazioni. “Il nostro parco mezzi è composto da quattro fuoristrada allestiti con modulo tsk, ovvero con un serbatoio che tiene intorno ai 400 litri di acqua ed è munito di pompa; c’è poi un Mercedes Giletta unimog, sul quale è montato un altro serbatoio da 3mila litri”. Quest’anno, oltre ad una parentesi primaverile, c’è stato il prolungamento fino al 19 settembre del divieto di abbruciamento: questo per l’ente montana significa lo stop al pattugliamento, ma comunque l’alta reperibilità per gli operai. “L’esperienza negli anni e i continui aggiornamenti hanno fatto crescere la professionalità dei nostri addetti, in grado di affrontare tutte le situazioni”, termina la responsabile Sara Mugnai.
Ultimo aggiornamento
25 Febbraio 2022, 10:38