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progetto “Unione dei Comuni “Cani e gatti”

Data:
21 Ottobre 2014

Amici a quattro zampe, novità in arrivo. Vengono dall’Unione dei Comuni, che proprio in questi giorni ha preso alcune importanti decisioni relative a cani e gatti del territorio tiberino. Intanto, venerdi 17 ottobre scorso è stato riaperto il canile-rifugio di Badia Tedalda e, ad oggi, vi sono già ricoverati otto cani. Questo ha permesso di dare respiro al canile sanitario ubicato a Sansepolcro che, con undici cani al suo interno, era ormai al limite massimo della sua capienza, creajndo anche un ostacolo alla necessaria attività dell’accalappiamento. Ma il progetto è più ampio e articolato. Si chiama infatti “Cani & Gatti”, ed è stato approvato nel corso di una recente seduta della giunta dell’Unione dei Comuni. “Un progetto lungamente ragionato – spiega il vicepresidente dell’Unione, Alberto Santucci – che nasce dal confronto e dalla condivisione dei metodi e degli obiettivi fra sindaci, Unione, servizio veterinario della Asl 8, Gruppo comunale di Protezione Civile, volontarie Enpa e comune di Badia Tedalda”. L’autentica novità rispetto al passato è quella di coinvolgere tutte le parti prima di decidere, dando ascolto ad ogni prezioso contributo in materia.  Il primo incontro si è tenuto alla presenza della presidente dell’Unione, Daniela Frullani con volontarie dell’Enpa, poi gli approfondimenti con il dottor Umberto Coresi dell’azienda sanitaria, quindi i sopralluoghi al canile sanitario del Trebbio e quello al canile rifugio di Sterpaia Vecchia. Infine i chiarimenti e gli accordi con chi gestisce operativamente le strutture ed il servizio di accalappiamento e cioè il gruppo di protezione Civile e i responsabili del comune di Badia. “Il progetto è impostato per trovare completa applicazione il prossimo anno – conclude Santucci – ma alcune delle sue componenti sono già in essere. Il principio che un comune non membro si convenzioni con servizi associati gestiti dall’Unione pagando il 20% in più lo riteniamo equo, ma occorrerà prima aver trovato e ratificato un accordo con Pieve S.Stefano. L’ottima collaborazione instaurata fra le diverse parti in causa ha permesso poi di far partire da subito un protocollo semplificato per la sterilizzazione dei gatti randagi in Valtiberina”.

Amici a quattro zampe, novità in arrivo. Vengono dall’Unione dei Comuni, che proprio in questi giorni ha preso alcune importanti decisioni relative a cani e gatti del territorio tiberino. Intanto, venerdi 17 ottobre scorso è stato riaperto il canile-rifugio di Badia Tedalda e, ad oggi, vi sono già ricoverati otto cani. Questo ha permesso di dare respiro al canile sanitario ubicato a Sansepolcro che, con undici cani al suo interno, era ormai al limite massimo della sua capienza, creajndo anche un ostacolo alla necessaria attività dell’accalappiamento. Ma il progetto è più ampio e articolato. Si chiama infatti “Cani & Gatti”, ed è stato approvato nel corso di una recente seduta della giunta dell’Unione dei Comuni. “Un progetto lungamente ragionato – spiega il vicepresidente dell’Unione, Alberto Santucci – che nasce dal confronto e dalla condivisione dei metodi e degli obiettivi fra sindaci, Unione, servizio veterinario della Asl 8, Gruppo comunale di Protezione Civile, volontarie Enpa e comune di Badia Tedalda”. L’autentica novità rispetto al passato è quella di coinvolgere tutte le parti prima di decidere, dando ascolto ad ogni prezioso contributo in materia.  Il primo incontro si è tenuto alla presenza della presidente dell’Unione, Daniela Frullani con volontarie dell’Enpa, poi gli approfondimenti con il dottor Umberto Coresi dell’azienda sanitaria, quindi i sopralluoghi al canile sanitario del Trebbio e quello al canile rifugio di Sterpaia Vecchia. Infine i chiarimenti e gli accordi con chi gestisce operativamente le strutture ed il servizio di accalappiamento e cioè il gruppo di protezione Civile e i responsabili del comune di Badia. “Il progetto è impostato per trovare completa applicazione il prossimo anno – conclude Santucci – ma alcune delle sue componenti sono già in essere. Il principio che un comune non membro si convenzioni con servizi associati gestiti dall’Unione pagando il 20% in più lo riteniamo equo, ma occorrerà prima aver trovato e ratificato un accordo con Pieve S.Stefano. L’ottima collaborazione instaurata fra le diverse parti in causa ha permesso poi di far partire da subito un protocollo semplificato per la sterilizzazione dei gatti randagi in Valtiberina”.

Ultimo aggiornamento

21 Ottobre 2014, 08:00